Feliciano Lorenzo Di Giovambattista: esperienza da pilota

Da Imprenditore a Pilota

DA IMPRENDITORE A PILOTA
In questi anni ho scritto un libro e diversi articoli di analisi, dati e strategie che portano un uomo al successo: strumenti, esempi, statistiche. Volevo che il mio percorso fosse un esempio per chi ha grinta e volontà ferree per cambiare il suo futuro, imparando a gestire ostacoli e difficoltà come un pilota sulla strada.

 

PILOTA IMPRENDITORE O IMPRENDITORE PILOTA?
Durante il mio percorso professionale, la mia naturale e innata propensione al rischio mi ha spinto più volte a superare i limiti che mi imponeva la società, e qualche volta persino quelli che io stesso mi ero posto.

Una passione, quella per la velocità, nata in età adolescenziale con il primo motorino e ritrovata dopo qualche anno a bordo della mia Yamaha YZF750 e poi alla stupenda e potentissima Yamaha R1. Per scoprire presto il magico mondo della pista e i circuiti di Latina, Magione, Vallelunga e Misano ecc.


In pista era più facile superare i miei limiti e governare i pistoni, i giri del motore e la sinfonia del rombo del motore, come un direttore d’orchestra dirige i suoi musicisti.
Poi i viaggi in tutta Europa a bordo della mia moto da Gran Turismo, una BMW GS 1200 Adventure, e le sfide alla velocità in caduta libera con il bunjee jumping.

Oggi vorrei parlarvi della mia ultima esperienza in pista e di come l’essere un pilota abbia influito sulle mie capacità da imprenditore.

 

IL TROFEO PREDATOR’S
Dopo anni in cui ho coltivato la mia passione per la velocità su ogni mezzo possibile ho coronato uno dei miei sogni: partecipare alla mia prima gara di campionato nazionale su una Formula X.
Voglio ringraziare di cuore Alberto Naska che attraverso i social, in una calda serata primaverile, lo scorso anno mi ha permesso di scoprire questa competizione, valida per il Trofeo Predator’s, e dopo neanche un anno eccomi qui a disputare la mia prima gara, che si è svolta esattamente come nella Formula 1.
Stesso contesto, stessa procedura e stesse regole.

 

UN’ESPERIENZA INCREDIBILE
È stato un esordio davvero soddisfacente, una gara incredibile e tanto spettacolo sia dentro che fuori la pista.

Immaginate l’emozione: siamo scesi in pista il sabato mattina per le prove libere. Inizialmente poco sciolti poi sempre più sicuri osservando i grafici e i numeri che cominciavano a scorrere sullo schermo.
Ogni pilota è sempre alla ricerca della corrispondenza esatta tra curve e velocità nei vari punti della pista. Man mano che il tempo scorre, come per magia i piloti migliorano, la pista migliora e le velocità sul tabellone iniziano ad aumentare sempre più.

Poi inizia il bello: la domenica di qualifica, e qui arriva l’adrenalina vera.
L’emozione incredibile della gara, i meccanici a disposizione per regolare l’assetto, modificare le ali, fare rifornimento e cambiare le gomme. Ogni istante misurato dalla telemetria e aver modo di

capire in tempo reale, le aree di miglioramento.
Sono stati due giorni davvero straordinari.

 

AFFRONTARE LE CURVE CON METODO E ISTINTO
Come tutti gli appassionati e gli esperti sanno, in molti circuiti ci sono curve particolari, o punti precisi dove è necessario tanto cuore e tanto coraggio. Come un imprenditore impegnato a “guidare” la propria azienda, i piloti sono in grado di “sentire” la macchina sotto di loro. Sentono vibrazioni e sensazioni, ne osservano la risposta e provano a spingerla oltre al limite.
E così, come un direttore d’azienda osserva il mercato in cui si muove, un pilota deve conoscere la pista ed essere pronto. Ogni pilota sa che ci saranno dei punti critici dove rallentare e altri invece dove sarà necessario letteralmente “lasciar andare” la macchina. Sono quei momenti dove tutto si contrae, si smette anche un attimo di respirare, si fa tanta forza con le braccia e con tutto il corpo per rimanere lucidamente alla guida della vettura.

Ogni curva è diversa e ognuna ha in sé una caratteristica di rischio per un motivo o per un altro: scarsa visuale, un muretto troppo vicino in uscita, un banking sfavorevole che ti porta fuori traiettoria.
Sono quelli i punti dove l’uomo, il pilota, riesce a fare ancora la differenza rispetto al mezzo meccanico, dove ci vuole coraggio, consapevolezza dei propri mezzi, e quella piccola dose di follia che accomuna i campioni veri.

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